USA 2015: Parchi Rossi (e non solo) che passione.

Il Golden Gate di notte a San Francisco, California
Il Golden Gate di notte a San Francisco, California

DIARIO DI VIAGGIO USA 2015

Parte 2

WEST COAST: da San Francisco a Bryce Canyon

7° Giorno: 21 Settembre, Lunedì

Ci alziamo presto e dopo il check-out lasciamo l’hotel usando lo shuttle per l’aeroporto messo a disposizione dei clienti. Raggiungiamo il Newark Liberty International Airport alle 8:20 e dopo esser arrivati al nostro imbarco restiamo in attesa sorseggiando un caffè e qualche stuzzichino. Ci imbarchiamo e puntualmente alle 10:30 il volo della Virgin America per San Francisco decolla.

Arriviamo a SF alle 13.05 dopo circa sei ore di volo e con 25 minuti di anticipo il che ci agevola non poco avendo prenotato la visita ad Alcatraz per le 18:30. Essendo un volo interno non abbiamo pratiche doganali e tutti i controlli che si hanno di solito al primo scalo negli USA, quindi in un attimo siamo alla Alamo per il noleggio della macchina e nonostante la coda ci sbrighiamo abbastanza velocemente.

Nel garage l’unica macchina disponibile della nostra categoria era una Chevrolet Captiva, molto bella ma senza gli accessori a noi necessari. Visto i km nei deserti che dovremmo affrontare cerchiamo prese USB e accendisigari per mantenere carichi navigatore, telecamera e cellulari. Ci dicono di aspettare un po’ che stanno entrando macchine dal lavaggio e tra le altre dopo 5 minuti arriva la nostra Honda CR-V, perfetta!

Ci dirigiamo all’EL CAMINO INN, nostro motel a Daly City, vicinissimo all’aeroporto. Scarichiamo i bagagli ci rinfreschiamo un attimo e ripartiamo poiché la sera stessa abbiamo la visita ad Alcatraz, visita che bisogna prenotare almeno 3 mesi prima e che consigliamo di fare assolutamente.

Coit Tower da Alcatraz Clipper, San Francisco, California
Coit Tower da Alcatraz Clipper, San Francisco, California

Faccio una premessa che riguarda la scelta del motel, dormire a SF costa molto e la maggior parte degli hotel o non ha il parcheggio o se c’è, è a pagamento e noi non possiamo proprio permetterci di non avere la macchina, per Agostino anche gli scalini degli autobus se sono troppo alti sono un problema, così abbiamo preferito un motel di quelli classici con il posto auto davanti alla porta. La mattina in 20 minuti eravamo in centro a SF, abbiamo quasi sempre trovato il parcheggio, a volte siamo scesi al volo per fare le foto e uno dei 2 è rimasto in macchina ma devo dire che in realtà ce la siamo girata tutta e a SF è fantastico scorazzare su e giù per le colline con l’auto.

Per quanto riguarda Alcatraz, ci hanno consigliato di fare il tour notturno per vedere la baia sia con la luce che con il buio e siamo stati costretti a prenotarlo il giorno stesso del nostro arrivo perché il martedì e il mercoledì non lo fanno, avevamo paura di arrivare tardi invece è andata benissimo.

Una cosa che devo assolutamente dire è che ogni volta che siamo stati negli USA abbiamo constatato che hanno il massimo rispetto per chi è disabile, appena si accorgono del tuo problema ti aiutano in ogni modo, ti fanno saltare le code o, se devi aspettare, c’è sempre una zona attrezzata con sedie, pure nei parchi cercano sempre di fare in modo che anche chi ha delle difficoltà possa arrivare a godersi lo spettacolo della natura!

Il motel a Daly City è EL CAMINO INN 3 notti 280$ compresa colazione (giusto caffè e brioche confezionata)

Cable Car all'angolo di Powell e Market Street a San Francisco in California
Cable Car all’angolo di Powell e Market Street a San Francisco, California

& 9° Giorno: 22 e 23 Settembre, Martedì & Mercoledì

San Francisco è bellissima, non vi racconto ogni cosa minuto per minuto ma andate a vedere il Golden Gate, subito dopo il ponte. Verso Sausalito c’è un view point dove potrete ammirare tutta la baia, andateci verso sera e aspettate che scenda il buio, vedrete la città e il ponte illuminarsi, bellissimo. Proprio qui al tramonto abbiamo avuto un piacevole incontro con una famiglia di procioni che sono usciti dalla tana e hanno fatto il giro di tutti i cestini dei rifiuti.

Il Japanese Tea Garden, l’Ina Coolbrith Park, un piccolo parco sulla sommità di una collina da dove si ha una bellissima vista. Il Bay Bridge, la Coit Tower, Alamo Square con le Painted Ladies, le 7 casette tutte uguali, Market Street dove fanno l’inversione di marcia del Cable Car, il Fisherman Wharf, la discesa con l’auto da Lombard Street, la strada più tortuosa del mondo, la Columbus Street con i suoi bellissimi murales e la famosa libreria City Light con il ricordo del grande Jack Kerouak.

A SF c’è uno dei ristoranti che vale la pena provare se non altro perché è veramente particolare : è il Lory’s Dinner, un locale stile anni 50 che ricorda Happy Days.

Il meteo a SF è stato buono, appena grigio il secondo giorno ma eravamo comunque sempre molto vestiti, ideale vestirsi a cipolla.

Columbus Avenue e Transamerica Building, San Francisco, California
Columbus Avenue e Transamerica Building, San Francisco, California

10° Giorno: 24 Settembre, Giovedì

L’on the road vero e proprio ha inizio. Lasciamo Daly City per la costa imboccando la mitica highway 1 chiamata anche Cabrillo Hwy e qui abbiamo fatto numerose soste per fare foto e ammirare l’oceano: Pedro Point Surfer Beach, Pigeon Point, bellissimo faro in un posto fantastico, Santa Cruz, dove c’è un piccolissimo museo del surf e dove in acqua tra tantissimi surfisti avvistiamo un branco di delfini, tantissimi leoni marini e, in lontananza, anche lo spruzzo di una balena!

A Monterey percorriamo la 17th Mile Drive, una strada panoramica privata e a pagamento (10$) tra ville e campi da golf. Proseguendo lungo il Big Sur troviamo il Julia Pfeiffer Burns State Park con le McWay Falls, cascate che vanno a finire direttamente nell’oceano.

Arriviamo a Cambria che ormai il sole è tramontato e troviamo on line un motel a San Simeon, il Days Inn, veramente ottimo 79€ colazione inclusa. Dopo il check-in ed aver scaricato l’auto, prima di andare a letto dopo una lunghissima giornata di viaggio, usciamo a bere qualcosa nel locale, il Big Sur California Cafè, visto poco prima e proprio di fianco all’hotel.

Pigeon Point Lighthouse, California
Pigeon Point Lighthouse, California

11° Giorno: 25 Settembre, Venerdì

Lasciato l’hotel torniamo a Pedras Blancas, indietro di qualche miglio perdendo solo una decina di minuti, per la sosta obbligata al view point a vedere gli elefanti marini in spiaggia, persa per il buio la sera prima, bellissimi e così vicini! Sono le 10 del mattino e passando nuovamente davanti all’hotel in cui abbiamo passato la notte, dalla costa ci trasferiamo verso l’interno.

Siamo diretti al Sequoia NP. Strada ‘noiosa’ e veramente sconsolante, la siccità che ha colpito la California negli ultimi anni ha ridotto queste terre una landa bruciata, dappertutto leggiamo cartelli scritti dai coltivatori che chiedono al governo opere urgenti per avere l’acqua.

Durante il tragitto, facciamo una sosta a Paso Robles per far gonfiare le gomme, la spia lampeggiava da un po’, e un’altra poco dopo, al Jack Ranch Cafè a Shandon, un posto che ci affascinava. Ne approfittiamo per sgranchirci le gambe e bere qualcosa. Qui per puro caso, nel piazzale antistante, troviamo un albero recintato con una stele in memoria di James Dean, morì in un incidente stradale a qualche centinaio di metri di distanza da qui.

Arriviamo a Three Rivers intorno alle 15. Sempre on line, abbiamo trovato il Sequoia Motel per 120$ a notte, scarichiamo e ci dirigiamo subito verso il parco che dista ancora circa un’ora. Non vi racconto tutto il Sequoia, vi dico solo che alla vista di questi giganteschi alberi l’emozione è stata tanta da portare alle lacrime. Da vedere assolutamente!

Tra l’altro sono solo qui o meglio ci sono sequoie anche a Yosemite NP (il GENERALE SHERMAN però è qui) ma in nessun altro posto al mondo! Il Generale Sherman ha solo 2500 anni, dico ‘solo’ perché pur essendo il più grande al mondo, 31 metri di circonferenza, non è la più vecchia. La più vecchia ha circa 3200 anni! Qualcosa di incredibile.

Cena a Three Rivers al The River Inn, bellissimo posto tra americani simpaticissimi, ottima carne e una buona pizza. Cielo azzurro e temperatura primaverile di giorno, molto freddo la notte.

Di fronte al General Sherman Tree a Sequoia National Park, California
Di fronte al General Sherman Tree a Sequoia National Park, California

12° Giorno: 26 Settembre, Sabato

La mattina ancora verso il Sequoia dopo una buonissima colazione, al ristorante della sera prima, dove ci raccontano che durante la notte hanno avuto la visita di un orso. A questo proposito vi sconsiglio di viaggiare di notte, cercate di essere a destinazione verso il tramonto perché c’è tantissima fauna che si muove di notte, diventa pericoloso guidare, abbiamo visto anche qualche cervo morto a bordo strada e immagino che un incidente del genere sia un bel casino, oltre che per gli animali anche per le persone e per la macchina!

Nel primo pomeriggio partiamo verso la prossima meta la Death Valley e decidiamo di fare una strada più lenta ma più panoramica passando per Backersfield e il Lake Isabella, qui ci fermeremo per pranzare sulle rive del lago.

Arriviamo a Ridgecrest che è ancora giorno e decidiamo, per non perdere troppo tempo la mattina dopo, di correre a Trona Pinnacles, poco distante in realtà. E’ un luogo particolare con delle strane formazioni rocciose (luogo particolare, strane formazioni, posto fantastico e meraviglioso, saranno le parole più inflazionate della vacanza… ah dimenticavo “Guarda”).

Dopo un po’ di foto (tra macchina fotografica e cellulari abbiamo fatto circa 7000 foto, Senza contare tutti i filmati !) torniamo a Ridgecrest che è buio, ci fermiamo in uno Starbucks e on line cerchiamo un albergo. Troviamo il Clarion Inn e già che ci siamo prenotiamo anche per la sera dopo a Las Vegas, facendo la pazzia di scegliere una camera con vista, al Bellagio per 260$ in offerta invece di 300$.

Il Clarion Inn si è rivelato uno dei migliori hotel di tutto il viaggio, spettacolare, con piscina, abbiamo fatto il bagno di notte sotto le stelle, circondati dalle palme, (in diretta Skype con Torino, una figata!), camera bellissima, il tutto per la modica cifra di 70$, senza colazione. Meteo ottimo, caldo anche la sera.

La Sierra Nevada da Three Rivers, strada da Sequoia a Ridgecrest, California
La Sierra Nevada da Three Rivers, strada da Sequoia a Ridgecrest, California

13° Giorno: 27 Settembre, Domenica

Sveglia prestissimo per essere nella Death Valley il prima possibile ed evitare le ore più calde. In realtà per vedere tutti i punti principali ci resteremo proprio fino a tardo pomeriggio.

Arriviamo alla Death Valley passando per Trona {il paese e non le Pinnacles} e altri paesini o meglio qualche baracca e fabbriche o cave e tiriamo un sospiro di sollievo per aver deciso di tornare a Ridgecrest per la notte perché non avremmo trovato assolutamente nulla.

Che dire della Death Valley? Da vedere! Entriamo nella Valle della Morte arrivando dalla Trona Wildrose Road che una volta dentro diventa Panamint Valley Road. Al bivio che a sinistra porta al Panamint Springs Resort noi svoltiamo a destra per continuare sulla 190 verso l’interno e la prima sosta è alle Mesquite Flat Sand Dunes, poi Furnace Creek, Devils Golf Course, Badwater Basin, 85 m sotto il livello del mare, ma soprattutto l’Artist Drive Palette, colori incredibili. Poi Zabrinskie Point e Dante’s View, un punto molto alto da cui si vede tutta la valle. Bellissima!

Molto caldo e ventoso, quasi come avere un phon puntato addosso, l’auto segnava 110 Fahrenheit ma in realtà, venendo dall’estate più calda degli ultimi 50 anni nell’umidissima pianura padana devo dire che non siamo per niente stati male.

Di fronte a Badwater Basin nella Valle della Morte in California
Badwater Basin nella Valle della Morte, California

Si riprende la 190 per uscire dalla valle e alla Death Valley Junction prendiamo la 127 e subito la State Lane Road a sinistra che diventa Bella Vista Road, strada che attraversa il confine della California col Nevada e ci porta a Las Vegas passando per Parhump.

Arriviamo a LAS VEGAS verso le 18 e facciamo subito un giro su e giù per la Strip, poi andiamo al Bellagio per il check-in e qui ci fanno una bellissima sorpresa. Dopo una giornata nella Valle della Morte vi lascio immaginare come eravamo conciati, io pensavo che ci avrebbero cacciati e invece …

La ragazza della reception ci chiede da dove veniamo, cosa abbiamo fatto quel giorno e sorridendo ci dice che, giacché saremo sicuramente molto stanchi, l’hotel ci omaggia di un UPGRADE …  Chiara: “No guarda, io non pago niente di più” Lei: “.. non pagate niente di più, è un omaggio” e ci avvisa di “non toccare nulla perché tutto è appoggiato su dei sensori direttamente collegati alla … vostra carta di credito! Sempre che non lo vogliamo. Suite Penthouse Fontan View 29° piano, entrata, salotto con vista sulle fontane e la Tour Eiffel dell’hotel di fronte, il Paris, TV 50”, tende e divani motorizzati, angolo ufficio con scrivania super dotata di accessori tra luce, prese elettriche, USB e quant’altro.

La sera restiamo a cena al “all you can eat“ del Bellagio per 86$, attenti perché tutti i ristoranti, dappertutto, chiudono presto, facciamo una breve passeggiata fuori, vediamo lo spettacolo delle fontane e ammiriamo gli hotel lì attorno ma la stanchezza non ci permette altro.

Le fontane del Bellagio a Las Vegas in Nevada
Le fontane del Bellagio a Las Vegas, Nevada

14° Giorno: 28 Settembre, Lunedì

Non essendo riusciti a vedere quasi nulla la sera prima, abbiamo deciso di visitare la città oggi. A questo proposito voglio dire che gli hotel all’interno, non essendoci finestre, sono uguali giorno e notte, ogni giorno dell’anno, l’unica cosa che cambia sono le luci nella Strip, quelle le vedi solo la notte e dato che quando lasceremo Las Vegas per andare verso il Bryce Canyon sarà una giornata molto piena decidiamo di dormire qui un’altra notte. Troviamo un’offerta per il New York New York, bello ma niente a che vedere con il Bellagio.

Facciamo un po’ di shopping, pranziamo da OUTBACK, una steakhouse dove mangiamo benissimo per 44$ complessivi e poi ancora giriamo per i diversi hotel. Non so dire quale albergo mi sia piaciuto di più, sono tutti un po’ “troppo”… Il VENETIAN è molto bello, anche se i gondolieri che cantano “O SOLE MIO” o fischiettano il tema de “IL PADRINO” li ho trovati “imbarazzanti“. Giriamo tantissimo.

Rientriamo al Bellagio, facciamo il check-out e ci muoviamo verso il NEW YORK NEW YORK. Quando abbiamo pianificato il viaggio abbiamo fatto in modo di non essere a LV il venerdì o il sabato sera perché oltre ad esserci una folla enorme, i prezzi raddoppiano. NEW YORK NEW YORK 170$.

Fatto il check-in, dopo una capatina in stanza a lasciare i bagagli, facciamo ancora un giro serale per Las Vegas. Rientrati in hotel passeggiamo tra i vari quartieri ricostruiti a tema dell’albergo, come Little Italy ad esempio, e per cena alla fine preferiamo un ristorante messicano sempre all’interno dell’hotel.

Welcome to fabulous Las Vegas, Nevada
Welcome to fabulous Las Vegas, Nevada

15° Giorno: 29 Settembre, Martedì

Facciamo il self check-out del NY e prima di lasciare LV andiamo al 5200 Las Vegas Blvd S, dove è situata la famosa insegna “ WELCOME TO FABULOUS LAS VEGAS “ per le foto di rito e partiamo diretti a est.

Poco lontano da LV c’è la VALLEY OF FIRE, un posto incantato con una varietà di colori sul rosso che sbalordiscono. Sarà perché è stato il nostro primo incontro con il “ROSSO”, ma questo parco ci è rimasto nel cuore.

Proseguiamo passando per lo ZION NP e il RED CANYON facendo soste per le fotografie quasi a ogni km. Arriviamo al Bryce Canyon Resort, 117 $, che è ormai buio.