About this Blog

Un Blog Tutto Dedicato a Te
- Questo blog è scritto da un viaggiatore ed è tutto rivolto a te che ami viaggiare. Che lavori tutto l’anno e non vuoi sprecare le tue uniche due o tre settimane di vacanze. Che sei curioso, cerchi la scoperta, l’esperienza di posti nuovi e lontani, a te che preferisci il viaggio on-the-road rispetto alla vacanza stanziale.
- Questo blog è dedicato a chi ha a disposizione poco tempo e non vuole sprecarlo in posti banali. A chi è in cerca di mete straordinarie, quelle che poi ti lasciano qualcosa che ricordi tutta la vita.
Chi è l’Autore del Blog?
- Nasce nel 1967, da piccolo viaggia per l’Italia con la famiglia, le prime esperienze da solo all’estero arrivano a 14 anni.
- Dopo brevi incursioni in Tunisia, in Turchia e nello Sri Lanka insieme al fratello ed ai genitori, nel 1988 l’occasione del primo viaggio lontano da solo. Parte, si incontra con amici ed in un Venezuela allora Paese civile raggiunge ed esplora in barca a vela l’arcipelago di Los Roques, a quei tempi privo di qualsiasi posadas e non ancora collegato da voli regolari con il continente. Per poi risalire in canoa fino alla base del Salto Angel, dormendo due notti in semplici amache tirate tra gli alberi della foresta amazzonica. Dopo qualche mese gli stessi amici e la stessa barca sono i compagni di una meravigliosa veleggiata dalla Martinica a Grenada attraversando per intero l’arcipelago delle Grenadine.
- Nei primi anni 90 effettua tre diversi viaggi in Africa Orientale. Quasi 90 giorni di esplorazioni on-the-road in bus e camion in Kenya, Uganda, Zaire e Tanzania. Raggiunge il remoto Vulcano Nabuyaton sulle inospitali rive meridionali del Lago Turkana, percorre la pista che dall’area di Lobo nel Serengeti scende nella Rift Valley alle sponde del Lago Natron in una delle regioni più selvagge e meno visitate dell’intero continente. Con un’avventurosa spedizione prima si spinge al cratere dell’Oldonyo Lengai e poi passa a piedi il confine tra Uganda e Zaire arrampicandosi sui Monti Virunga alla ricerca dei gorilla di montagna. A Zanzibar si gode le spiagge dell’allora deserta costa orientale e passa intere serate sulla terrazza della mitica Africa House, in una Stone Town dove ancora si contavano solo tre ammuffiti alberghetti coloniali.
- In più occasioni visita gli Stati Uniti, fa island hopping nelle Isole Vergini Britanniche, soggiorna più volte a Singapore ed in Indonesia, conoscendo Bali, Lombok ed effettuando la traversata overland dell’isola di Giava da Jakarta al Bromo.
- Ci sono poi tanti, tantissimi viaggi, di cui molti in solitaria, nel Sud-est asiatico. Oltre una decina di volte la Thailandia e 25 giorni in Vietnam attraversando il Paese da sud a nord tutto in treno. E la Cambogia, dove ancora si ascoltava la radio clandestina dei Khmer Rossi, l’esercito bloccava con le mitragliatrici le barche che risalivano il Mekong dirette ad Angkor e l’unica forma di alloggio a Siem Reap erano poche e semplicissime guest-houses.
- Soggiorna nelle Isole della Società in Polinesia Francese e compie un lungo viaggio in Australia. Dalle mete classiche di Sydney, Ayers Rock, il Kakadu e la costa nord del Queensland alle meno conosciute Noosa, Kangaroo Island e la deliziosa Byron Bay.
- E venne la scoperta del Subcontinente: quattro viaggi tra India e Nepal, mille impressioni, gli occhi spalancati su un mondo a parte, completamente diverso da quello a cui era abituato, da quello che conosceva. La vecchia Delhi, ore ed ore nei vicoli fuori dal tempo di Benares, le fascinose strade di Bombay la notte, in motorino alle spiagge di Goa, i lunghi interminabili tragitti in treno, Darjeeling ed un trekking a febbraio tra la neve a Sandakpu senza incontrare praticamente nessuno per 4 giorni, dormendo in semplici rifugi ospite di gente meravigliosa. E tre diversi incontri con Madre Teresa, tutti speciali, tutti nel convento di Lower Circular Road a Calcutta. In due occasioni conversano insieme. In una terza occasione non ci sono parole ma è testimone di un evento straordinario, e subito dopo Madre Teresa lo saluta con un sorriso, uno di quei sorrisi che non si dimentica, un sorriso che esce dritto dritto dal cuore.
- Tra il 2001 ed il 2003 dopo una breve visita in Giordania è il momento di due viaggi importanti, in Paesi ora non più accessibili. Il primo nello Yemen, dalla favolosa Sanaa in jeep attraverso il deserto di Al Sabatain per raggiungere Mareb, l’antica capitale della regina di Saba, e le remote rovine di Shabwa, per poi visitare Shibam e la vallata dell’Hadramaut. Il secondo ancor più impegnativo: con la fidanzata (poi divenuta adorata moglie) insieme ad un autista ed una guida, in quattro percorrono da soli in fuoristrada e con le tende la poco frequentata e sabbiosissima pista nel deserto che segue a nord l’ansa del Niger da Timbuctù a Gao nel Mali. Non solo il fiume, le dune ed un paesaggio da alba della creazione, ma anche villaggi poverissimi, campi di rifugiati, bambini che spuntano dal nulla non appena ti fermi e maestri di scuola che invocano quasi piangendo un quaderno ed una penna. Ed il comprendere in un attimo che se nasci da queste parti di possibilità nella vita non ne avrai, che l’unica cosa che puoi fare è tentare di andartene, altre alternative non esistono.
- Finalmente mette su famiglia, arriva un amatissimo bambino e tutti insieme si dedicano a nuove avventure: è da questi ultimi viaggi che nascono le guide che leggi su questo blog.
- Si chiama Fabio Achilli, vive e lavora tra Milano, l’Islanda e la Thailandia.
